Titolo: Il fascino del BJJ: il potere del flow e del vivere nel qui e ora
Chi pratica Brazilian Jiu Jitsu lo sa bene: c’è qualcosa di unico che accade sul tatami. Una sensazione difficile da spiegare a parole, fatta di concentrazione assoluta, calma interiore e presenza totale. È il cosiddetto flow, lo stato mentale in cui tutto si allinea: corpo, respiro e mente si muovono come un tutt’uno. Ma perché il BJJ ha questo effetto così potente su chi lo pratica?
1. Il BJJ come linguaggio del corpo e della mente
Ogni roll, ogni scambio tecnico nel Jiu Jitsu, è una conversazione. Due persone che comunicano senza parole, ma attraverso leve, pressioni, equilibrio e ritmo. Questo continuo dialogo fisico costringe la mente a essere totalmente presente. Non c’è spazio per pensieri esterni o distrazioni: esiste solo l’istante presente, la sensazione del contatto e del movimento.
Il BJJ, in questo senso, è una forma di meditazione dinamica. Ogni posizione richiede attenzione, adattamento e consapevolezza — qualità che si sviluppano naturalmente con la pratica.
2. Il flow: l’arte di lasciarsi andare nel movimento
Il flow è quello stato mentale in cui si perde la percezione del tempo. È la fusione perfetta tra concentrazione e spontaneità. Nel Jiu Jitsu succede quando smettiamo di pensare e iniziamo a sentire. Il corpo reagisce in modo fluido, le tecniche scorrono senza sforzo, e ogni gesto diventa naturale.
Questo accade perché il BJJ mette costantemente alla prova i limiti del praticante. Richiede di restare calmi sotto pressione, di accettare la sconfitta come parte dell’apprendimento, e di fidarsi delle proprie sensazioni. È in quel momento che il praticante trova il suo flow — la linea sottile tra controllo e abbandono.
3. La mente vuota del Jiu Jitsu
Molti maestri parlano del concetto di mushin, la “mente senza mente”, mutuato dalle arti marziali tradizionali giapponesi. Nel BJJ questa filosofia trova una nuova forma: la mente si svuota dal rumore, si concentra sul respiro e sulla risposta immediata. Non c’è rabbia, non c’è paura — solo adattamento.
Ogni roll è un esercizio di umiltà e consapevolezza. Non importa quanto sei forte o esperto: sul tatami, la realtà si manifesta in tempo reale. O sei presente, o perdi il controllo.
4. Il perché del fascino
Il BJJ attrae così tanto perché non è solo un’arte di combattimento: è una via per conoscersi. Ti mette costantemente di fronte ai tuoi limiti, ma ti dà anche gli strumenti per superarli. È un viaggio interiore mascherato da sport, una scuola di pazienza, disciplina e rispetto.
Chi pratica regolarmente sa che il tatami è un rifugio. Lì fuori ci sono lavoro, stress e pensieri. Sul tatami c’è solo il momento presente. Ogni allenamento diventa una forma di reset mentale, un ritorno a sé stessi.
5. Conclusione: il Jiu Jitsu come meditazione in movimento
Forse è per questo che chi inizia fatica a smettere. Il BJJ non offre solo risultati fisici, ma una connessione profonda con la propria mente. È un luogo dove il tempo si ferma, dove si impara a respirare, a cadere e a rialzarsi.
Il flow del Jiu Jitsu è un equilibrio sottile tra consapevolezza e libertà. È il momento in cui smetti di combattere contro te stesso e inizi semplicemente a muoverti — nel qui e ora, dove tutto accade davvero.
Come vivi tu il flow nel BJJ. Qual è il momento in cui ti senti completamente immerso nel presente sul tatami?
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